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martedì 19 marzo 2019

romanticismo in Italia

romanticismo in Italia

In Italia di romanticismo si comincia a parlare soltanto dopo la caduta di Napoleone; ma  una personalità come Foscolo, che per la forma classicheggiante  e per il culto idealizzato dell'Ellade  appartiene al gusto neoclassico, in effetti partecipa già della spiritualità e dei miti romantici: basta pensare alla sua vita e ai motivi ricorrenti nelle sue opere , dal drammatico personaggio di Jacopo Ortis, al vagheggiamento  della morte, all'ardente  passionalità patriottica, al pessimismo che pur non contrasta con la fede nei più alti ideali  dello spirito.
Nel 1816  sul giornale milanese La biblioteca Italiana  fu pubblicato un articolo di Madame de Stael favorevole alla nuova letteratura: nella polemica che ne seguì tra novatori e conservatori la diversità delle opinioni scivolò ben presto dal campo letterario a quello politico, opponendo  i classicisti conservatori e reazionari e ai romantici  liberali e patrioti. Per i romantici la poesia deve essere popolare e deve esprimere i sentimenti e le esigenze della nazione, in  primo luogo lo spirito di libertà e di indipendenza nazionale. Così attorno al giornale dei giovani romantici, il conciliatore, si raccolsero i patrioti  lombardi  che dai primi moti carbonari vissero tutta l'esperienza eroica del risorgimento.
Il motivo principale che anima la nostra letteratura romantica è l'ardore patriottico : nella  quasi totalità poeti, prosatori e pensatori  del tempo parteciparono alle cospirazioni, alle battaglie, alla vita politica del risorgimento, soffrendo spesso il carcere o l'esilio. Basterà ricordare  per tutti Giuseppe Mazzini, uno degli spiriti i nobili  e ricchi del romanticismo-risorgimento.
Un posto particolare spetta in questo panorama a Leopardi e Manzoni  che per l'altezza della loro opera hanno statura e importanza europea : Leopardi è uno dei più grandi lirici del romanticismo per la tensione eroica del suo pessimismo e per la purezza del linguaggio poetico, mentre Manzoni  nei suoi versi e soprattutto nel Promessi Sposi supera l'interno dissidio dell'anima romantica sollevandolo alla superiore visione di un cattolicesimo umanamente impegnato e saldamente sorretto dalla fede

Michail Lermontov

michail Lermontov

Anche su Michail Lermontov (1814-41)  il più grande poeta romantico russo pesò l'ombra di Byron, di cui  dopo aver abbracciato la carriera militare, volle imitare gli atteggiamenti sprezzanti nella società mondana di Pietroburgo. Anch'egli  conobbe l'esilio ne Caucaso  e morì per un duello.
La sua evoluzione poetica ricorda quella dell'ammirato Puskin, dal romanticismo byroniano verso il realismo. Accanto  alla produzione lirica più aderente ai tipici temi romantici ricordiamo il romanzo Un eroe del nostro tempo ( del '40)  in cui campeggia la figura di un giovane nobile e generoso, ma amareggiato  e disincantato, condannato alla solitudine e all'incomprensione per il suo disprezzo verso l'intera umanità.





"Lermontov fu qualcosa di più di un poeta romantico . Col passar degli anni egli comprese sempre meglio che la realtà non è solo un verlo di bruttura steso sull'eternità non solo una schiavitù dello spirito, ma un mondo per viverci e per operarvi. Inizialmente il suo stile fu agli antipodi di quello di Puskin. Vago quanto quello era precipitoso, gonfio  quanto quello era scarno e terso, sembrava consistere non di singole parole con distinti significati, ma di masse verbali fuse in una ammasso indistinguibile.
Fu precisamente la sua vaghezza così vicina alla musica che gli permise di raggiungere i suoi più alti  effetti romantici. Nei  suoi poemi realistici egli riuscì a darsi un nuovo stile con chiarezza concisa degna di Puskin e con una cadenza marziale tipicamente sua " (D.P. Mirskij)

Aleksandr Puskin

Aleksanr Puskin (1799-1837) nacque a Mosca da famiglia aristocratica in un ambiente favorevole  alla letteratura e all'arte che favorì le sue precoci tendenze poetiche. La sua vita  divisa tra Mosca e Pietroburgo, ebbe una relativa povertà di vicende : per lievi motivi fu esiliato due volte (la prima volta in Crimea  e nel Caucaso, la seconda nella tenuta familiare di Michajlovskoe nel nord del paese e questo forzato isolamento gli impedì di partecipare all'insurrezione decabrista del '25 e di evitare la condanna che alcuni suoi amici ne ebbero), ebbe qualche intensa esperienza d'amore fece un matrimonio che risultò poco felice per l'incapacità della moglie di comprendere le sue esigenze spirituali e che fu la causa indiretta del tragico duello in cui perse la vita.
La prima produzione poetica puskiniana, pervasa da una tormentosa inquietudine risente dell'influenza di Byron, allora particolarmente ammirato dalla cultura russa: ma quel primitivo impeto romantico  gradualmente si apre ad esigenze di tipo realistico, soprattutto sul piano narrativo.
Le opere più importanti di Puskin , oltre le liriche scritte durante tutto il breve arco della vita, sono : il romanzo in versi Eugenio Oneghin (1823-31 : la storia di un nobile vanesio annoiato e vuoto imitatore degli atteggiamenti  tipici degli eroi byroniani, che capitato in campagna, fa innamorare di sè inconsapevolmente una giovane di cui però respinge l'amore  per accorgersi più tardi, ma invano, che solo l'affetto poteva dargli la felicità) il dramma storico Boris Godunof (1825-31 : la storia di uno zar salito al trono allontanandone il legittimo erede con la violenza che però malgrado il suo buon governo non riuscirà ad ottenere l'amore del suo popolo ; in quest'opera Puskin si rivela interprete dell'anima russa)  I racconti  dei Belkin ('30) La donna di picche ('34) ed altri  racconti, in cui la descrizione realistica della vita  e della società russa cede talora a visioni di tipo fantastico e allucinato, il romanzo storico La figlia del capitano ('36 ricostruzione storico-fantastica della rivolta di Pugaciov) .
Con Puskin comincia la letteratura russa moderna : l'influenza europea iniziata con l'illuminismo  a i temi di Caterina II e proseguita do po l'invasione napoleonica con l'adesione alla nuova sensibilità soprattutto attraverso la conoscenza di Rousseau e di Byron é ormai del tutto assimilata e assorbita e consente una produzione autonoma e originale

giovedì 28 febbraio 2019

Romanticismo in Russia

Romanticismo in Russia

La letteratura russa moderna nasce nel settecento sotto l'influsso dell'illuminismo ma si sviluppa nell'ottocento con la conoscenza e la diffusione delle idee romantiche degli altri paesi europei; i suoi  aspetti più caratteristici sono da ricercare nella ripresa delle tradizioni popolari  e nell'ardore del rinnovamento progressista e umanitario costò a parecchio scrittori  persecuzioni carcere ed esilio. Ma il sogno di rinnovamento  del pese poté avverarsi soltanto nella rivoluzione del 1917 ce con la fine del regime zarista.
Le due figure più rappresentative  del romanticismo russo sono Puskin e Lermontov.

mercoledì 27 febbraio 2019

Alfred De Musset

Alfred De Musset

Alfred De Musset (1810-1857) ebbe un'esistenza tipicamente romantica dominata dall'amore per la poesia e per l'arte e per la vita brillante della società parigina da forti contrasti passionali come il turbinoso amore per la scrittrice George Sand e il successivo dramma della separazione e da sregolatezze che ne accrebbero  il fascino ma ne minarono il fisico.
Amò  la Spagna e l'Italia che celebrò sin dai primi componimenti poetici. Spirito  profondamente romantico catntò  soprattutto  l'amore in tutte le sue sfumature del sentimento, dall'entusiasmo alla timidezza, dal vagheggiamento di una sperata felicità al rimpiantoo della felicità perduta spesso con venature  di un'ironia giovanilmente garbata e ammiccante. Oltre alle liriche e alla Confessione di un figlio  del secolo  scrisse racconti e drammi in prosa ricchi di garbo e finezza psicologica

Alfred De Vigny

Alfred De Vigny

Alfred De Vigny (1797-1863) dopo le delusioni della vita militare che la Restaurazione aveva svuotato dei giovanili entusiasmi  e sogli di gloria, partecipò alla battaglia dei romantici a fianco di Victor Hugo; poco alla volta si isolò e si appartò nel castello di famiglia, recandosi  sempre più raramente a Parigi, dove morì.
Artista chiuso e incontentabile scrisse poco ma i suoi poemi filosofici sono particolarmente profondi e suggestivi e ricordano per l'acceso pessimismo e l'alto rigore morale il nostro Leopardi

martedì 26 febbraio 2019

Victor Hugo

Victor Hugo

Victor Hugo (1802-1885) nato a Besançon da un generale fatto conte ai tempi di Napoleone seguì il padre in Italia e in Spagna, fino a che  alla caduta dell'Imperatore, si  stabilì  a Parigi: Nel  1927  con una famosa prefazione al dramma Cromwell in cui sostenne la  libertà di ispirazione contro le vecchie regole retoriche si mise alla testa dei romantici francesi ed iniziò una lunga attività di  vigoroso polemista e di scrittore versatile e intenso, raggiungendo  la maturità nei drammi  e nei romanzi, ispirati alla storia, veementi , ricchi di contrastanti  passioni e animati da caldi sentimenti  umanitari. Ricordiamo  tra le opere di questo periodo, i drammi  Ernani e Il resi diverte (da quest'ultimo  fu poi ricavato il libretto dell'opera Il Rigoletto di Verdi)  e il romanzo Nostra Signora di Parigi composto  sul modello di quelli di Walter Scott.
Datosi  alla vita politica sostenne Luigi Filippo e combattè  Napoleone III durante il secondo impero rimase in esilio  e in quegli anni  scrisse le sue opere più importanti  e famose : la monumentale  raccolta di liriche La leggenda dei secoli e il romanzo  I miserabili.
La leggenda dei secoli (1859-83) è una sorta di poema che attraverso affreschi storici  di rara potenza evocativa raffigura  l'ascesa gloriosa dell'umanità  dall'oscurità alle tenebre verso la luce della civiltà  e del progresso
I Miserabili (1862)  narrando la vicenda del forzato Jean Valjean che riesce a riscattarsi e ad elevarsi  spiritualmente  sullo sfondo della società francese nella quale gli umili  e i reietti soffrono oppressi da una borghesi a corrotta ed egoista, inaugurando  il romanzo sociale ed umanitario che avrebbe commosso le folle della seconda metà dell'Ottocento  accompagnandone le lotte  e le conquiste sociali.
Tornato  in patria alla caduta di Napoleone III Hugo fu eletto  dapprima deputato e poi senatore: alla sua morte  l'intero paese prese il lutto e i suoi funerali  furono un grandioso trionfo. Victor Hugo  è giustamente  considerato il caposcuola del romanticismo francese, ma la sua opera e la sua influenza si spingono fino alle soglie della sensibilità sociale civile e poetica del periodo successivo al romanticismo ; bisogna però riconoscere che il valore dei suoi libri non fu sempre pari alla loro fama per un eccesso di colore e una certa incontrollata passionalità talvolta sfocia nella retorica e compiacimento