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mercoledì 3 dicembre 2014

l'articolo - grammatica italiana

quando parliamo bisogna dare al nome  un senso determinato o indeterminato contribuendo alla precisione, alla chiarezza alla vivacità dl discorso


se noi scriviamo una bicicletta intendiamo una bicicletta qualsiasi  una delle tante non ancora conosciuta abbiamo utilizzato l'articolo indeterminativo
se dopo scriviamo la bicicletta si sapeva di quale bicicletta si trattava abbiamo usate l'articolo determinativo
se scriviamo  che bella invenzione la bicicletta  diamo alla bicicletta un valore esteso all'infinito  esteso a tutte le biciclette del mondo
abbiamo date tre valori diversi alla stessa parola
l'articolo infatti precisa quale valore diamo ad un nome  cioè indeterminato determinato o generico

l'articolo può essere determinativo  il lo  al maschile singolare i gli al maschile plurale
                                                         la femminile singolare    le femminile plurale

                                 indeterminativo  un uno maschile
                                                             un' una al femminile


 gli articoli lo gli la una subiscono l'elisione  davanti a una parola che inizia per vocale

si pone l'articolo 
il per il singolare  i per il plurale davanti a nomi maschili che  non cominciano per  s impura , sc, z, x. gn, pn, ps,
eccezione  gli dei

lo  per il singolare gli per il plurale davanti a nomi  maschili  che cominciano per vocale o s impura
sc, z, x,gn, pn, ps
 lo pneumatico lo psicologo lo scolaro
la per il singolare davanti a tutti i nomi femminili

le per il plurale  dinanzi a tutti i nomi femminili

l'articolo indeterminativo

un davanti a nomi maschili che cominciano per vocale  (fuorché quelli che cominciano per semi consonante) o per consonante che non si a s impura sc z x gn ps pn  non vuole l'apostrofo
un uomo un albero

uno davanti ai nomi maschili che cominciano per s impura  sc z x gn ps pn
uno struzzo  uno scalone

una un' davanti a nomi femminili  l'accento se iniziano per vocale
un'anima una cicogna



martedì 2 dicembre 2014

i nomi alterati

se volgiamo  indicare una cosa più grande del comune  si aggiunge - one  maschile e -ona femminile ed è un accrescitivo
ragazzo ragazzone  amica amicona
certe volte - one si mette alla fine di nomi femminili
la stanza lo stanzone la donna il donnone

se desideriamo indicare una cosa più piccola del comune si usano i suffissi - ino   - ello  - etto  - ina    -etta   -ella
e diventa un diminutivo
casa casetta  micio micino micetto

oppure possiamo  indicare con un vezzeggiativo una cosa simpatica  con -uccia   - uccio 
ragazzo ragazzuccio  bocca boccuccia

se invece  se voglia indicare una cosa pessima  si usa un dispregiativo o peggiorativo  con i suffissi tipo -accio   -astro    -accia
poetastro  gentaccia

ma non è sempre vero perchè dipende dall'animo di chi parla  tante volte ragazzaccio  per esempio è usato con affetto


le parole sostantivate

possono svolgere la funzione di sostantivi


gli aggettivi  qualificativi      voglio che tu mi dica il vero
gli aggettivi numerali            i tre furono irraggiungibili
i verbi all'infinito                   il viaggiare mi diletta
i partecipi presenti  e passati      il vinto  non può avere pretese
le congiunzioni                       voglio sapere il perché
gli avverbi                              il troppo stroppia
le interiezioni                          i tuoi ahimè non si contano
le preposizioni                         il per è una preposizione

i nomi sovrabbondanti

i nomi sovrabbondanti hanno più plurali e i due plurali hanno significati diversi

il braccio       i bracci      del fiume  della croce
                       le braccia  del corpo umano

il calcagno      i calcagni      dell'uomo
                        le calcagna  in senso figurato stare alle calcagna

il ciglio    i cigli  della strada
                 le ciglia  dell'occhio

il corno    i corni della luna da caccia
                 le corna degli animali

il dito      i diti   si può dire ma non comune
                le dita della mano

il filo        i fili  dell'erba..
                 le fila  di una tela ...

il fondamento  i fondamenti  di una scienza
                         le fondamenta di un edificio

il fuso          i fusi  strumento per filare
                     le fusa  del gatto

il ginocchio           i ginocchi di solito considerati singolarmente
                              le ginocchia tutte due insieme

il grido   i gridi  degli uccelli
               le grida dell'uomo

il labro     i labbri  di un vaso  di una ferita
                 le labbra  della bocca

il lenzuolo  i lenzuoli  considerati individualmente
                   le lenzuola considerati appaiati

il membro     i membri della società
                      le membra del corpo umano

il muro    i muri della stanza
                le mura  della città

l'osso               gli ossi  considerati singolarmente  gli ossi del cane
                         le ossa considerati nel loro complesso   le ossa dell'uomo

lo strido                   gli stridi  poco comune
                                 le strida  voci

l'urlo                  gli urli  alte grida degli animali
                           le grida dell'uomo

grammatica - il numero del nome

oltre ai generi  il nome ha anche numeri diversi 
il nome può essere singolare o plurale

il passaggio dal singolare al plurale  è indicato dalla sua desinenza  e ci sono tre declinazioni

la prima comprende i nomi di genere maschile e femminile che terminano  con   -a

la seconda comprende i nomi di genere maschile e femminile che terminano con   -o

la terza comprende i nomi di genere maschile e femminile che terminano con   -e

prima declinazione
se sono  maschili  fanno al plurale  -i
poeta poeti

se sono femminili fanno plurale   -e
giornata giornate

-ca   -ga  fanno al plurale-
 -chi  -ghi se sono maschili
monarca monarchi

se sono femminili   - che  -ghe
barca barche

cia  e gia fanno al plurale
-cie  -gie
in  -ce - ge  se hanno davanti alla c e g una  consonante
querce rocce frange


2° declinazione
terminano in -o fanno al plurale  in -i
canotto canotti

se terminano in - chi  -ghi  se la parola è piana 
pacco pacchi   arco archi

se la parola è sdrucciola  in ci e gi
medico  medici  monaco monaci

alcuni sdruccioli fanno  -chi e ghi
incarico  lastrico  carico  solletico pizzico valico  rammarico  diadoco strascico indaco abbaco  monologo  pelago  riepilogo epilogo  dialogo  apologo melologo  callifugo catalogo allobrogo  e pochi altri

fanno in ci e chi tutti  e due i modi

manico bilico stomaco esofago  fondaco  parroco  farmaco
le parole che terminano in -io
fanno al plurale -ii
 se hanno la i tonica 
addio addii zio zii leggio leggii

i se hanno la i atona
salvataggio  salvataggi marinaio marinai

3° declinazione
le parole che finiscono per  -e

fanno al plurale -i
 paese paesi  mare mari

ie hanno il plurale uguale al singolare
 barbarie  specie serie


nomi indeclinabili
 - i nomi che terminano  al maschile e al femminile in -i in consonante in vocale accentata e i monosillabi
crisi  lunedì re gru  tunnel
- i nomi stranieri
film bar
-i cognomi i nomi propri

non tutti hanno il plurale o il singolare  quelli che non ce l'hanno sono difettivi
calzoni  nozze  forbici  prole  miele pepe

i nomi composti
sono formati da due parole diverse
arcobaleno   cassapanca
i nomi composti  sostantivo + aggettivo  prendono la desinenza  del plurale entrambi
la terracotta le terrecotte

- se abbiamo un aggettivo + sostantivo  cambia solo la vocale finale
bassorilievo bassorilievi

- se abbiamo sostantivo + sostantivo
se sono tutte e due femminili o maschili  mutano solo la desinenza
pescecane pescecani
se sono di genere di verso  cambia solo il primo
il pescespada i pescispada

- se abbiamo una forma verbale + sostantivo cambia solo la desinenza del sostantivo
spazzacamino  spazzacamini

- se abbiamo una forma verbale + sostantivo femminile singolare
se la parola è maschile rimane invariata
lo spazza neve  gli spazzaneve
se la parola è di genere maschile cambia la desinenza
la retroguardia le retroguardie

- se abbiamo  nomi composti da verbi + verbo  oppure  verbo + avverbio rimangono invariati
il parapiglia i parapiglia  il posapiano i posapiano


con capo
alcuni cambiano  il primo elemento
capobanda capibanda capofila capifila

altri il secondo elemento
capocomico capocomici  capoluogo capoluoghi

altri tutte e due gli elementi
caposaldo capisaldi

non cambiano mai  il primo elemento se  si riferiscono a persona femminile
i capistazione le capostazione








lunedì 1 dicembre 2014

il nome - nel periodo in grammatica

con il verbo indichiamo l'azione  uno stato  che possiamo determinare con gli avverbi
di solito lo accompagniamo  con un nome  o con un nome preceduto dall' articolo  per specificare chi fa l'azione cioè un soggetto 
l'articolo e in nome formano un' unità sintattica  ed ugualmente la formano aggettivo e nome

articolo : il la un l' ecc.
nomi : giardino massa  zona luce confini silenzio
aggettivi : violacea  larga tricolore

inoltre essi concordano in numero  e genere

il nome,  detto anche sostantivo, può essere di più specie

comune  : indica una persona  una cosa un animale senza distinguerli  individualmente
                 vie città bandiere cielo stadio

proprio  : si scrive con la lettera maiuscola e indica una sola persona e la distingue da tutte le altre
                 Gijón Italia Marco

collettivo : indica più individui della stessa specie  raggruppandoli  in un'unica idea
                   popolo  flotta mandria sciame

il nome può essere anche astratto o concreto

concreto : indica persone cose e animali che possono essere visti o toccati o uditi  che possono essere 
                 sentiti attraverso i sensi pane cane isola
astrato :  indica un sentimento  un'idea della mente  una qualità modi essere
                virtù valore egoismo fanciullezza

genere del nome può essere

maschile  : uomo  gallo bue balcone

femminile : donna  bandiera gallina  coppa

comune :  nomi che hanno un'unica forma la nipote il nipote il pianista la pianista

promiscuo  : animali che hanno  un solo genere
                      leopardo giraffa  pantera (maschio e femmina)

mobile
il fanciullo la fanciulla a il maestro la maestra

non tutti sono mobili per esempio  : uomo donna  padre madre

            

funzione dell'avverbio nel discorso

il verbo indica un'azione questa può essere dilatata precisata e sfumata dall'avverbio   il quale con il verbo forma un' unità sintattica

l'azione specificata dal verbo viene dunque specificata  caratterizzata e rafforzata o indebolita per mezzo dell'avverbio  il quale spesso si colloca vicino ai modi e ai verbali  come un vero e proprio attributo  e indica :

il modo 
bene, adagio , presto , volentieri
lavorava bene 
cercava a tastoni la porta

il luogo
qui, qua, lassù, intorno, altrove
qui grandina

il tempo
oggi ieri allora subito sempre mai poi
tornerà presto

gli avverbi possono

esprimere un atteggiamento affermativo 
si appunto  certo certamente  davvero perfettamente
avete certo ragione

esprimere un atteggiamento negativo
non nulla nemmeno  affatto
neanche per sogno

esprimere un dubbio 
forse probabilmente  chissà eventualmente
forse accetterà

e possono indicare

una quantità indeterminata
molto assai  poco troppo parecchio
sei molto ordinato

e anche aggiungere  qualcosa al verbo
anche  pure perfino
vennero anche loro

indicare una somiglianza così come
ti sei comportato come un bambino

tra gli avverbi dobbiamo ricordare anche ci vi  ne
che nono devono essere confuse con le particelle pronominali

ci vi ne                       avverbi di luogo  non ci vado
                                   pronomi      egli ci disse

locuzioni avverbiali
di maniera  alla carlona, alla meglio
di quantità  a bizzeffe,  a due a due di più
di luogo  di sopra, di sotto, a sinistra in qua
di affermazione  per davvero,  senz'altro,  di certo
di tempo  ieri l'altro  l'anno scorso
di negazione no davvero niente affatto per nulla
di dubbio  in forse, se mai, quasi quasi

ci sono avverbi alterati
maluccio benino benone

comparativi e superlativi
più dolcemente, meno spesso, meglio  pochissimo

l'avverbio si pone dopo il verbo   ma ogni tanto anche prima