l'Infinito di Giacomo Leopardi
Sempre caro fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte lo sguardo esclude
ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella e sovraumani
silenzi e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo ove per poco
il cor non si spaura e come il vento
odo stormir tra queste piante io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando e mi sovvien l'eterno
e le morte stagioni e la presente
e viva il suon di lei così tra questa
immensità s'annega il pensier mio
e il naufragar m'è dolce in questo mare
Come si può valutare il primo verso dell'Infinito ( Sempre caro fu quest'ermo colle) ?
Come un verso stupendo nella sua elementarità familiare e affettuosa dei vocaboli e nella suggestione remota che immediatamente da essa si propaga: il timbro è sommesso il linguaggio parco e misurato eppure lo spunto modesto che esso contiene si allarga senza alcuno sforzo nell'immaginazione dell'infinito spaziale e temporale.
Quali sono le occasioni presenti che determinano per contrasto l'immaginazione e dell'infinito e dell'eterno ?
la siepe che precludendo la vista del panorama fino all'orizzonte e consentendo di contemplare solo una parte di cielo determina l'immaginazione degli interminati spazi del sovrumani silenzi e lo stormire delle piante mosse dal vento che suscita l'immaginazione delle età trascorse e del perenne fluire del tempo.
E' lecito definire romantico l'Infinito ?
certamente . romantico è il senso stesso dell'infinito che nasce dai limiti del presente, romantica la suggestione di interminati spazi e dei sovrumani silenzi da aggiungere però che tale momento spirituale ha trovato nei versi leopardiani - composti nel 1819 - un tono severo e assoluto che esclude qualsiasi sentimentalismo qualsiasi troppo immediato entusiasmo, qualsiasi caduta del pittoresco : romanticismo maturo, quello del Leopardi che si esprime in uno stile misurato e controllato sillaba per sillaba : uno stile che domina l'emozione originaria e dà ordine ad essa.
Che cosa esprime questo idillio : un concetto filosofico o una emozione sentimentale ?
Né l'una né l'altra cosa. E sarebbe fuori proposito parlare di concetto filosofico se mai si dovrebbe parlare di un movimento del pensiero. Così pure emozione sentimentale direbbe qualcosa di troppo immediato e istintivo mentre i quindici versi dell'idillio sono esemplari per il controllo e la misura artistica.
In realtà in questa lirica eccezionale il sentimento (sempre caro mi fu quest'ermo colle ; over per poco /il cor non si spaura e " il naufragar m'è dolce in questo mare" ) si lega all'immaginazione dell'infinito e dell'eterno ( "interminati /spazi .... e sovrumani /silenzi e profondissima quiete..." "e mi sovvien l'eterno / e le morte stagioni ") in questa struttura ritmica che ah la solidità di un severo processo intellettuale e insieme la pienezza affettuosa di un moto del cuore intenso ma placato e raccolto. Pensiero e sentimento si fanno qui musica grave e meditativa : musica che non indulge al cantabile che non accarezza l'orecchio : delicata e insieme profonda.
Il De Sanctis giudicava l'infinito "contemplazione religiosa " "l'apertura musicale di una nuova era".
Translate
Visualizzazione post con etichetta GIACOMO LEOPARDI. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta GIACOMO LEOPARDI. Mostra tutti i post
martedì 7 novembre 2017
lunedì 21 settembre 2015
poetica di Leopardi
La poetica di Leopardi è caratterizzata da una perfetta continuità lirica che va dal "Saggio sopra gli errori popolari degli antichi " fino al concludersi della sua produzione letteraria.
La rievocazione di miti e di leggende sul tuono, sul vento, sul terremoto, sui terrori notturni e sugli astri che tanto spazio occupano nel "Saggio" rivelano già nello scrittore adolescente una fervida immaginazione un'adesione profonda alle belle fole si felici errori di cui echeggiano spesso i canti della maturità.
Il Leopardi che ritiene di ricercare al fine di scoprire verità scientifiche in effetti vive fantasie di altri tempi in versi e in prosa e le esprime con tono chiaramente lirico.
Proprio per questo "saggio " si apre l' anima poetica di Leopardi e nasce la sua poesia, come documento di un avvertito sentimento d'amore per la donna ma ancora più come rivelazione dei tormenti fisici, che lo invogliano ad un continuo colloquio con se stesso e lo inducono ad una sempre più profonda introspezione:
Le sue oper più significative sono i Canti e le "operette morali "
Attraverso una lettura ed un adeguato commento delle sue opere è possibile cogliere i motivi, le forme e i valori della poetica di Leopardi .
I documenti che, meglio e più a fondo, rivelano il pensiero, il sentimento e perciò il mondo interiore del "contino di Recanati " sono gli "idilli" piccoli e grandi raccolti e pubblicati dal Leopardi stesso nei "Canti" .
Le composizioni poetiche, in versi occupano il ventennio 1816-1836 con l'interruzione di un triennio 1823 - 1826 in cui Leopardi non sentendosi più incline a scrivere versi, si diede alla stesura delle "Operette Morali" che comunque anche se scritte in prosa non interrompono la continuità lirica della sua produzione.
E' da ritenere pertanto semplicemente scolastica e forse anche arbitraria la suddivisione in periodi dell'opera poetica del Leopardi uguali sono i grandi temi trattati nei "Canti" e nelle "Operette morali " il dolore umano (individuale, collettivo), il dolore universale, la potenza misteriosa della natura, la natura matrigna.
La rievocazione di miti e di leggende sul tuono, sul vento, sul terremoto, sui terrori notturni e sugli astri che tanto spazio occupano nel "Saggio" rivelano già nello scrittore adolescente una fervida immaginazione un'adesione profonda alle belle fole si felici errori di cui echeggiano spesso i canti della maturità.
Il Leopardi che ritiene di ricercare al fine di scoprire verità scientifiche in effetti vive fantasie di altri tempi in versi e in prosa e le esprime con tono chiaramente lirico.
Proprio per questo "saggio " si apre l' anima poetica di Leopardi e nasce la sua poesia, come documento di un avvertito sentimento d'amore per la donna ma ancora più come rivelazione dei tormenti fisici, che lo invogliano ad un continuo colloquio con se stesso e lo inducono ad una sempre più profonda introspezione:
Le sue oper più significative sono i Canti e le "operette morali "
Attraverso una lettura ed un adeguato commento delle sue opere è possibile cogliere i motivi, le forme e i valori della poetica di Leopardi .
I documenti che, meglio e più a fondo, rivelano il pensiero, il sentimento e perciò il mondo interiore del "contino di Recanati " sono gli "idilli" piccoli e grandi raccolti e pubblicati dal Leopardi stesso nei "Canti" .
Le composizioni poetiche, in versi occupano il ventennio 1816-1836 con l'interruzione di un triennio 1823 - 1826 in cui Leopardi non sentendosi più incline a scrivere versi, si diede alla stesura delle "Operette Morali" che comunque anche se scritte in prosa non interrompono la continuità lirica della sua produzione.
E' da ritenere pertanto semplicemente scolastica e forse anche arbitraria la suddivisione in periodi dell'opera poetica del Leopardi uguali sono i grandi temi trattati nei "Canti" e nelle "Operette morali " il dolore umano (individuale, collettivo), il dolore universale, la potenza misteriosa della natura, la natura matrigna.
lunedì 14 settembre 2015
Giacomo Leopardi -LA CONVERSIONE POLITICA
Nel 1815 il peta celebra la vittoria politica degli austriaci sul Murat e dichiara legittimi i governi della Restaurazione nel 1817 invece scrive Pero Giordani con accenti di caldo patriottismo "Mia patria è l'Italia per la quale ardo d'amore" nel 1818 compone le due canzoni patriottiche
"all'Italia" (per il vero non molto sentita ma solo letterariamente trattata) e "sopra il monumento di Dante" (più avvertito in questa canzone è il sentimento d'amore per la patria asservita allo straniero ma tuttavia il linguaggio è più oratorio che poetico )
si ha così in Leopardi la conversione poetica cioè il passaggio del poeta dalle idee reazionarie (conservatrici ) all'entusiasmo per la libertà della patria
"all'Italia" (per il vero non molto sentita ma solo letterariamente trattata) e "sopra il monumento di Dante" (più avvertito in questa canzone è il sentimento d'amore per la patria asservita allo straniero ma tuttavia il linguaggio è più oratorio che poetico )
si ha così in Leopardi la conversione poetica cioè il passaggio del poeta dalle idee reazionarie (conservatrici ) all'entusiasmo per la libertà della patria
martedì 8 settembre 2015
i due periodi della vita di Leopardi
PERIODO FILOLOGICO
compone una "storia dell'astronomia"( 1813) "saggio sopra gli errori popolari degli antichi" (1815) traduce gli "epigrammi di Mosco" (1851) "il primo libro dell'Odissea e il secondo dell'Eneide" (1816)
maggiore diventa il suo raccoglimento e più frequente ed intimo il colloquio con se stesso
In questo periodo diventa amicissimo di Pietro Giordani con cui ha uno scambio epistolare (1817)
Le sue condizioni fisiche peggiorano la sua spina dorsale gli si incurva la gibbosità lo tormenterà tutta la vita gli si ammalano gli occhi
PERIODO DELLA CRISI LETTERARIA
dopo tante traduzioni e attenti commenti si avvede che per esprimere quanto sente gli occorre scrivere versi
E' questa la conversazione letteraria del Leopardi
l'abbandono degli studi filologici e l'inizio degli studi di poesia e di letteratura
legge Dante e Petrarca i cinquecentisti ma ritorna spesso a Omero e Virgilio dalla cui lettura trae un indescrivibile diletto studia e legge gli autori del Seicento italiano e opere di autori contemporanei italiani e stranieri
compone una "storia dell'astronomia"( 1813) "saggio sopra gli errori popolari degli antichi" (1815) traduce gli "epigrammi di Mosco" (1851) "il primo libro dell'Odissea e il secondo dell'Eneide" (1816)
maggiore diventa il suo raccoglimento e più frequente ed intimo il colloquio con se stesso
In questo periodo diventa amicissimo di Pietro Giordani con cui ha uno scambio epistolare (1817)
Le sue condizioni fisiche peggiorano la sua spina dorsale gli si incurva la gibbosità lo tormenterà tutta la vita gli si ammalano gli occhi
PERIODO DELLA CRISI LETTERARIA
dopo tante traduzioni e attenti commenti si avvede che per esprimere quanto sente gli occorre scrivere versi
E' questa la conversazione letteraria del Leopardi
l'abbandono degli studi filologici e l'inizio degli studi di poesia e di letteratura
legge Dante e Petrarca i cinquecentisti ma ritorna spesso a Omero e Virgilio dalla cui lettura trae un indescrivibile diletto studia e legge gli autori del Seicento italiano e opere di autori contemporanei italiani e stranieri
lunedì 7 settembre 2015
GIACOMO LEOPARDI - LA VITA
Giacomo Leopardi nacque il 29 giugno del 1798 nel piccolo paese di Recanati arretrato e quieto dove trascorse la fanciullezza dotato precocemente di acuta introspezione e volto istintivamente alla meditazione venne tratto già negli anni della giovinezza in un'atmosfera di isolamento reso più assoluto dell'atteggiamento dei suoi genitori il conte Monaldo Leopardi erudito e bibliofilo fino alla mania fedelissimo al regime papale ed avversario di ogni concezione innovatrice
e la marchesa Adelaide Antici donna incapace di affetto tutta dedita alle pratiche religiose alla custodia della dignità della famiglia delle convenienze sociali e soprattutto presa quasi totalmente dalla preoccupazione di amministrare e riassettare il patrimonio familiare quasi completamente mandato in rovina dall'ingenuità degli affari del conte Monaldo
Due sacerdoti Don Giuseppe Torres e Don Sebastiano Sanchini accudirono alla sua prima istruzione
Nel 1812 il poeta compiuto appena il quattordicesimo anno di età comincia a studiare da solo nella ricchissima biblioteca paterna
amantissimo del sapere e della gloria consuma i giorni e le notti del periodo dell'adolescenza in uno studio disperatissimo andando "in traccia dell'indagine pellegrina e recondita " impegnandosi più di una volta fino a "notte tardissima" come afferma il fratello Carlo "in ginocchio davanti al tavolino per poter scrivere fino all'ultimo lume che si spegneva" apprendere le lingue latina francese greca ed ebraica e quindi quelle moderne
e la marchesa Adelaide Antici donna incapace di affetto tutta dedita alle pratiche religiose alla custodia della dignità della famiglia delle convenienze sociali e soprattutto presa quasi totalmente dalla preoccupazione di amministrare e riassettare il patrimonio familiare quasi completamente mandato in rovina dall'ingenuità degli affari del conte Monaldo
Due sacerdoti Don Giuseppe Torres e Don Sebastiano Sanchini accudirono alla sua prima istruzione
Nel 1812 il poeta compiuto appena il quattordicesimo anno di età comincia a studiare da solo nella ricchissima biblioteca paterna
amantissimo del sapere e della gloria consuma i giorni e le notti del periodo dell'adolescenza in uno studio disperatissimo andando "in traccia dell'indagine pellegrina e recondita " impegnandosi più di una volta fino a "notte tardissima" come afferma il fratello Carlo "in ginocchio davanti al tavolino per poter scrivere fino all'ultimo lume che si spegneva" apprendere le lingue latina francese greca ed ebraica e quindi quelle moderne
Iscriviti a:
Post (Atom)