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mercoledì 20 marzo 2019

alla sera - Ugo Foscolo

alla sera - Ugo Foscolo

La sera è particolarmente cara al poeta, perché  essendo l'immagine della morte, gli arreca pace e serenità. In ogni  stagione, sia quando essa giunge accompagnata dalle limpide nubi  dell'estate e dai tiepidi venticelli primaverili, sia quando  porta agli uomini, dal cielo gonfio di neve, le incerte e lunghe tenebre invernali  il poeta invoca la sera, che gli scende nell'animo  con infinita dolcezza. I suoi  pensieri vagano allora verso la morte e il nulla che ad essa segue; intanto il tempo  passa e con lui se ne vanno i dolori e gli affanni che lo tormentano. Immerso nella contemplazione della pace serale, il poeta dimentica se stesso, mentre il cuore si placa quello spirito di ribelle scontentezza che perennemente freme nel suo animo.
Il sonetto unisce  due elementi tipici della lirica romantica: il senso della natura e il senso tomentoso della vita. La natura è sentita come specchio e conforto dell'anima : l'uomo in essa si riconosce e in essa soltanto può trovare pace alle sue sofferenze interiori. Il cupo tormento spirituale del poeta descritto  sullo sfondo della serena dolcezza della sera ci mostra drammaticamente il destino di dolore e di angoscia di un uomo che sa di poter trovare l'agognata pace sono nella morte.

                                          
ALLA SERA
Forse perchè della fatal quïete
    Tu sei l’immago a me sì cara, vieni,
    O Sera! E quando ti corteggian liete
     Le nubi estive e i zeffiri sereni,

E quando dal nevoso aere inquiete
    Tenebre, e lunghe, all’universo meni,
    Sempre scendi invocata, e le secrete
     Vie del mio cor soavemente tieni.

Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme
    Che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
     Questo reo tempo, e van con lui le torme

Delle cure, onde meco egli si strugge;
    E mentre io guardo la tua pace, dorme
     Quello spirto guerrier ch’entro mi rugge.
           

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