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lunedì 1 ottobre 2018

stendhal

Stendhal

Stendhal pseudonimo di Henri Beyle (1783-1842) , nato a Grenoble seguì con entusiasmo l'armata napoleonica in Italia che poi elesse a sua patria di elezione: qui infatti, a Milano, rimase alla caduta dell'imperatore, avendo contatti con i circoli romantici e con i gruppi carbonari. Dopo l'accento di Luigi Filippo fu nominato  console francese a Civitavecchia. Morì  a Parigi. Cronologicamente  e culturalmente egli appartiene al romanticismo, ma il suo  è un romanticismo fortemente  storicistico e progressivo di derivazione apertamente illuministica. Stendhal è considerato il fondatore del moderno realismo: infatti rappresenta l'uomo all'interno della società  che ne condiziona le idee e le passioni. Affascinato dal periodo  eroico della rivoluzione e dell'impero sdegnò i meschini interessi e i giochi di potere del periodo successivo, che condannò apertamente. I suoi romanzi più famosi sono Il rosso e il nero (1830) e La Certosa di Parma.
L'atteggiamento realistico di fronte alla realtà si manifesta nel linguaggio che rifiuta il lirismo e ma magniloquenza del romanticismo alla Chateaubriand e alla Hugo per attenersi a una singolare sobrietà  e imparzialità nella descrizione delle vicende e dei sentimenti: ne deriva una sorta di esattezza impersonale, di tipo cronachistico da codice civile come egli paradossalmente definì il proprio stile.
Per questo motivo Stendhal ai suoi tempi non fu compreso ma influenzò grandi scrittori  realistici come Balzac e Tolstoj possiamo dunque collocarlo a metà strada tra romanticismo e realismo.

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